COMUNICATO STAMPA

Comunicato stampa – (Roma 15 Settembre 2021): il Cluster Munition Monitor 2021, lanciato oggimostra come gli sforzi a livello mondiale per eliminare e stigmatizzare le munizioni a grappolo attraverso il trattato internazionale di messa al bando proseguano rapidamente, malgrado le dislocazioni e gli sconvolgimenti causati dalla pandemia di COVID-19. Il rapporto giunge mentre gli Stati Parte della Convenzione si preparano a riunirsi per la Seconda Conferenza di Revisione della Convenzione sulle Munizioni Cluster (2) (20-21 Settembre), in cui adotteranno un piano d’azione per i prossimi 4 anni.

Nel periodo preso in considerazione dal Monitor, tra agosto 2020 e luglio 2021, munizioni a grappolo sono state usate in Siria (l’unico paese in cui si è registrato un uso continuo di queste armi dal 2012) e nel conflitti del Nagorno Karabakh da Armenia ed Azerbaijan. Nè l’Armenia nè l’Azerbaijan hanno aderito alla Convenzione sulle Munizioni Cluster, che conta 110 Stati Parte e 13 firmatari. La Cluster Munition Coalition (CMC) di cui la Campagna Italiana contro le mine è parte, esorta i paesi non firmatari ad adottare misure per rinunciare a quest’arma e aderire senza indugio alla Convenzione.

Per proseguire l’opera di stigmatizzazione ed eliminazione delle munizioni a grappolo, e delle sofferenze che esse provocano, riteniamo sia fondamentale che i paesi che ancora non hanno aderito alla Convenzione sulle Munizioni Cluster procedano in questa direzione al più presto e senza ulteriori ritardi, in particolare che gli Stati firmatari completino il loro iter per diventare Stati Parte della Convenzione il prossimo appuntamento di settembre potrebbe essere un buon momento per tali dichiarazioni” dichiara Giuseppe Schiavello direttore della Campagna Italiana contro le mine “ inoltre auspichiamo che gli Stati Parte in occasione della Seconda Conferenza di Revisione condannino in maniera chiara e ferma l’uso di queste armi in qualunque circostanza e da chiunque, producendo un documento finale chiaro ed inequivocabile” conclude Schiavello.

Globalmente, il Monitor ha registrato circa 360 nuove vittime nel 2020 causati sia da attacchi con munizioni a grappolo (142) sia da residuati di queste armi (218). Questo rappresenta un continuo aumento dai totali annuali aggiornati nel 2019 (317 vittime) e nel 2018 (277 vittime). Il numero reale di nuove vittime è probabile sia molto più alto in quanto molti non sono stati registrati a causa delle difficoltà con la raccolta dei dati.

Il più alto numero di vittime derivanti da attacchi con munizioni a grappolo è stato registrato in Azerbaijan (107).

Nessuno dei 16 paesi che ancora producono, o si riservano il diritto di farlo, hanno aderito alla Convenzione sulle Munizioni Cluster. Inoltre Cina e Russia stanno svolgendo ricerche e sviluppando nuovi tipi di munizioni a grappolo.

Riteniamo che un terreno d’azione utile per contrastare l’uso di queste armi sia quello finanziario, per questo motivo auspico che il disegno di legge “Misure per contrastare il finanziamento delle imprese produttrici di mine antipersona, di munizioni e submunizioni a grappolo”, che dovrebbe essere discussa alla Camera nelle prossime settimane, venga definitivamente approvata” dichiara Santina Bianchini Presidente della Campagna Italiana contro le mine.

1 Landmine and Cluster Munition Monitor
Il Monitor è un’iniziativa della società civile che fornisce ricerca e monitoraggio per la Campagna internazionale per la messa al bando delle mine terrestri e la Coalizione delle munizioni a grappolo (ICBL-CMC) in grado di descrivere lo stato di avanzamento nell’implementazione sia del Trattato di messa al bando delle mine, sia della Convenzione sulle Munizioni Cluster.
In particolare il Cluster Munition Monitor 2021 esamina come gli stati stiano lavorando per implementare e aderire al divieto di munizioni a grappolo, garantire l’eliminazione dei resti di munizioni a grappolo, fornire educazione al rischio e assistere le vittime di queste armi indiscriminate. Il rapporto si concentra sull’anno solare 2020 con informazioni incluse fino ad agosto 2021, ove possible. www.the-monitor.org

Convenzione sulle Munizioni Cluster
La convenzione vieta l’uso delle munizioni a grappolo, richiede la distruzione delle scorte, la bonifica delle aree contaminate, la fornitura di educazione alla riduzione del rischio e l’ assistenza per le vittime di queste armi.
Lanciate da terra o da aereomobili, le munizioni a grappolo sono costituite da contenitori che si aprono e disperdono le submunizioni indiscriminatamente su una vasta area. Molte submunizioni non riescono a detonare come previsto lasciando una scia di resti esplosivi e submunizioni che minacciano vite umane e negano l’accesso alla terra arabile, creando barriere allo sviluppo socio- economico.

Attualmente 123 paesi hanno aderito alla convenzione. L’ultimo paese ad aderire è stato Santa Lucia a settembre 2020. www.clusterconvention.org

——————————————-

http://www.the-monitor.org/media/3299952/Cluster-Munition-Monitor-2021_web_Sept2021.pdf

Per interviste:

Giuseppe Schiavello direttore Campagna Italiana contro le mine – 340/4759230

g.schiavello@campagnamine.org

Per informazioni e materiali:

Tibisay Ambrosini – 3481049619 t.ambrosini@campagnamine.org