***COMUNICATO STAMPA***

FORTE LA CONDANNA DEGLI STATI PER IL CONTINUO USO DI CLUSTER BOMBS  IN SIRIA ED UCRAINA 

L’ITALIA CONFERMA IL SUO IMPEGNO A FAVORE DELLE POPOLAZIONI VITTIME DEGLI ORDIGNI INESPLOSI 

(Roma, 6 settembre 2014) – Comunicato Stampa –Si è conclusa la quinta riunione degli Stati parte della Convenzione sulle munizioni a grappolo, a San José di Costa Rica  dove è stato  ospitato l’incontro dal 2 al 5 settembre 2015, il primo del suo genere tenutosi  in America Latina.

La prima notizia positiva è che il Centro America, con l’accesso alla Convenzione  dello Stato del Belize, è la prima regione libera dalle Cluster Bombs. Significa che ogni paese in America Centrale è uno Stato parte della Convenzione sulle munizioni a grappolo del 2008 che ne vieta l’uso, la produzione, il trasferimento e lo stoccaggio, e richiede la bonifica delle munizioni cluster di munizioni  in 10 anni, distruzione delle scorte in 8 anni, così come il sostegno  per l’assistenza alle vittime. Inoltre, nella stessa occasione la Repubblica del Congo ha annunciato la ratifica del trattato, portando a 114 il numero degli Stati che hanno aderito alla Convenzione.

L’Italia presente ai lavori del meeting  è intervenuta  a nome dell’Unione Europea ribadendo il forte sostegno a questo percorso diplomatico da parte dell’Unione, impegno dimostrato anche dal grande supporto finanziario agli interventi umanitari sul campo tesi a lenire l’impatto che queste armi hanno sulla vita dei civili esposti ai loro effetti. La delegazione Italiana nella linea dello statement UE ha rinnovato anche il concreto impegno dell’Italia, richiamando la continuità degli interventi sostenuti e l’importanza di agire in un quadro di intervento che tenga conto delle connessioni tra le diverse convenzioni tra cui anche con la Convenzione sui Diritti della Persone con Disabilità (CRPD) ed esprimendo una netta condanna per il recente e sconsiderato uso di  cluster bombs in Siria, Ucraina e nel Sud Sudan. Inoltre ha annunciato la conclusione della distruzione del suo stock di munizioni cluster entro il 2015, ben 5 anni prima della scadenza obbligatoria prevista per il 2020.

“La posizione di credibilità che l’Italia si è guadagnata durante questi anni con lo sforzo di tutti gli attori coinvolti – dichiara Giuseppe Schiavello direttore della Campagna Italiana – è davvero entusiasmante.  Siamo passati dall’essere uno dei primi Paesi produttori di mine antipersona a quello di uno dei Paesi più impegnati a lenire le terribili conseguenze che gli ordigni inesplosi hanno sulle popolazioni civili (…)” “Da questa posizione  di attendibilità – continua Schiavello – il nostro Paese può fare ancora molto anche in termini di Universalizzazione di queste Convenzioni impegnandosi maggiormente  sul fronte diplomatico e  non cedendo alla tentazione di abbassare l’attenzione specie perché per le cluster siamo ancora lontani da una vittoria definitiva(…)”

L’Italia è uno dei pochi Paesi ad essersi dotato dal 2001 di un fondo ad hoc che ancora oggi risponde alle linee di intervento delle Convenzioni contro le mine antipersona e cluster bombs, sia sul piano degli interventi sul campo, sia per promuovere la piena adesione e l’Universalizzazione delle Convenzioni di Oslo ed Ottawa.

 “Il Governo, attraverso il Ministro Federica Mogherini, ha raccolto l’appello della Campagna Italiana Contro le Mine  di valorizzare il Fondo per lo sminamento Umanitario aumentandone  la sua dotazione nel II decreto missioni 2014, un segnale davvero molto  importante e tutt’altro che scontato dopo diversi anni di controtendenza negativa – conclude Schiavello”

“Ci sono ancora molte sfide da affrontare, la più ardua è quella dell’assistenza alle vittime e del loro effettivo reinserimento socio-economico”. – aggiunge Tibisay Ambrosini presente per la Campagna Italiana ai lavori di San Josè.

Il Comitato per  l’assistenza alle vittime co-presieduto del Messico e dall’Afghanistan – un paese altamente contaminato dalle munizioni a grappolo – ha richiamato la necessità di una maggiore assistenza internazionale alle vittime in tutto il mondo per realizzare la promessa della convenzione di una reale  salvaguardia dei diritti dei sopravvissuti alle munizioni a grappolo e di onorare le disposizioni che sono il punto di riferimento della Convenzione per l’assistenza alle vittime e che obbliga gli Stati a fornire un supporto essenziale per le vittime di questa arma indiscriminata.

“Le vittime spesso hanno difficoltà ad accedere alle prestazioni sanitarie perché vivono lontano dai servizi, e sono poveri. Sono necessari sforzi particolari in modo che alle vittime siano garantiti l’accesso all’assistenza sanitaria specialistica e l’occupazione ” così ha dichiarato, rivolgendosi agli Stati nel corso della riunione, Umarbek Pulodov – un sopravvissuto del Tagikistan attivista e portavoce per il bando di queste armi.

Alla riunione tutti gli Stati membri si sono espressi con forza a sostegno del divieto globale dell’uso di questo sistema d’arma. “Le munizioni a grappolo sono particolarmente inaccettabili a causa delle loro diffusione non circoscrivibile, ordigni che possono rimanere attivi per decenni e quindi causare la mutilazione e la morte di persone innocenti, distruggere famiglie, scuole, ospedali e terreni agricoli, esacerbare la povertà e limitare lo sviluppo economico,” ha detto il presidente del Costa Rica Guillermo Luis Solis, alla cerimonia di apertura per la riunione.

Come ulteriore espressione del loro sostegno alla norme di messa al bando delle bombe a grappolo, circa 40 paesi hanno parlato in occasione della riunione per condannare o esprimere preoccupazione per i casi recenti o in corso di utilizzo di munizioni a grappolo. Nella relazione finale della riunione tutti gli Stati Parte hanno formalmente condannato qualsiasi uso delle munizioni a grappolo, ovunque e da chiunque.

Le munizioni a grappolo sono state utilizzate nel 2014 nel Sud Sudan ed in Ucraina, mentre l’uso da parte del governo siriano di munizioni a grappolo a partire dalla metà del 2012 ha lasciato una devastante bilancio delle vittime civili nella sua scia. Secondo il Cluster Munition Monitor 2014. Sono stati registrati dal 2012 oltre 1.600 vittime di munizioni a grappolo in Siria. Il 1 ° settembre, Human Rights Watch – membro Cluster Munition Coalition- ha riferito nuove prove dell’uso munizioni a grappolo da parte delle forze dello Stato islamico in Siria (IS).

Il Costa Rica, che ha ospitato la riunione durante la settimana, ha assunto la presidenza della Convenzione dallo Zambia assumendo l’impegno di espandere l’appartenenza al trattato e lavorare per rafforzare la norme che vietano e bandiscono le munizioni a grappolo come condizioni della preparazione della prima Conferenza di revisione della Convenzione  che si terrà a Dubrovnik, Croazia nel settembre 2015

CAMPAGNA ITALIANA CONTRO LE MINE- ONLUS

Contatti ed interviste:

Giuseppe Schiavello- 340.4759230

Tibisay Ambrosini 348.1049619

www.campagnamine.org

Notes to the Editor

Syria cluster bomb use media kit including infographics
http://www.stopclustermunitions.org/en-gb/cluster-bombs/use-of-cluster-bombs/cluster-munition-use-in-syria/media-kit.aspx

114  Countries have joined the Convention on Cluster Munitions
http://www.stopclustermunitions.org/en-gb/the-treaty/treaty-status.aspx

83 Countries have yet to join the Convention on Cluster Munitions
http://www.stopclustermunitions.org/en-gb/the-treaty/treaty-status.aspx

About cluster bombs:
A cluster munition (or cluster bomb) is a weapon containing multiple often hundreds of small explosive submunitions or bomblets. Cluster munitions are dropped from the air or fired from the ground and designed to break open in midair, releasing the submunitions over an area that can be the size of several football fields. This means they cannot discriminate between civilians and soldiers. Many of the submunitions fail to explode on impact and remain a threat to lives and livelihoods for decades after a conflict.

About the Cluster Munition Coalition (CMC):
The Cluster Munition Coalition (CMC) is an international coalition of nongovernmental organizations (NGOs) working in around 100 countries to eradicate cluster munitions, prevent further causalities from these weapons and put an end for all time to the suffering they cause. The CMC works to change the policy and practice of governments and organisations towards these aims and raise awareness of the problem amongst the public.

 

For more information contact:
Jared Bloch, Media & Communications Manager, Tel: +41 786 83 4407, Costa Rica Tel: +506 84 19 3634. Email: jared@icblcmc.org

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·       Cluster Munition Monitor 2014 Report – http://www.the-monitor.org/index.php/LM/Press-Room/Press-Releases/CMM14Online

·       Convention on Cluster Munitions – http://www.clusterconvention.org/