Assistenza alle Vittime: cosa aspettarsi nel 2021?

di Wanda Muñoz (SEHLAC, Messico)

Tratto dal sito Forum on the Arms Trade

Traduzione in italiano non ufficiale Campagna Italiana contro le mine

L’Assistenza alle Vittime (VA) di mine antipersona e di munizioni cluster è andata costantemente evolvendo sin da quando per la prima volta venne inclusa tra gli obblighi dell’Art 6.3 del Trattato di Messa al Bando delle Mine.

Ad esempio, è assodato che:

  • L’Assistenza alle Vittime (VA) è un processo olistico ed un insieme di servizi che include la salute, la riabilitazione, il supporto psicosociale, l’educazione e l’inclusione sia sociale che economica.
  • La VA non dovrebbe discriminare tra sopravvissuti a differenti armi, o tra sopravvissuti ad incidenti con armi e persone con menomazioni dovute ad altre cause; e dovrebbe essere pianificata, implementata, monitorata e valutata con la piena partecipazione dei sopravvissuti e delle altre persone con disabilità e le organizzazioni che li rappresentano.
  • La VA dovrebbe includere e rispondere ai bisogni ed ai diritti dei sopravvissuti, delle famiglie di coloro che sono rimasti uccisi o feriti, e delle comunità colpite; dovrebbe inoltre comprendere considerazioni relative al genere, all’età e alle diversità.
  • La VA dovrebbe essere ricompresa in una cornice più ampia connessa tra gli altri, con la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (UNCRPD) e con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), così da essere sostenibile. Affinché questa strategia possa essere efficace, dovrebbe incorporare servizi di aggiornamento e meccanismi di monitoraggio che assicurino che i sopravvissuti stiano effettivamente accedendo ai loro diritti.

Tenendo tutto questo presente, che tipo di sviluppi sull’Assistenza alle Vittime possiamo aspettarci nel 2021?

Vedremo sempre più ricerche da parte delle organizzazioni dei sopravvissuti. Ricerche condotte da Afghan Landmine Survivor Organization (ALSO) e dalla Fundación Red de Sobrevivientes de El Salvador sull’impatto del COVID, ed un progetto in corso a cura del Latin American Network of Mine Survivors on armed violence, sono esempi eccellenti e dovrebbe continuare ad essere supportati dalla comunità internazionale.

  • In situazioni di emergenza, i diritti delle persone con disabilità saranno affrontati in modo più specifico grazie all’Azione #40 del Oslo Action Plan. Gli Stati Parte al Trattato di Messa al Bando delle Mine dovrebbero riportare circa le misure per garantire che le persone con disabilità, inclusi i sopravvissuti, partecipino e traggano beneficio dai programmi di sicurezza e protezione in situazioni di conflitto, emergenze umanitarie e disastri naturali. A questo proposito, se gli Stati parte alla Convenzione sulle Munizioni Cluster (CCM) vogliono facilitare sinergie e garantire chiarezza sul fatto che tutti i sopravvissuti hanno gli stessi diritti, un’Azione simile dovrebbe essere inclusa nel Lausanne Action Plan.
  • Accessibilità digitale sarà ulteriormente sviluppata e standardizzata a causa della situazione in corso e delle restrizioni nei viaggi dovuti alla pandemia per il COVID-19. A mano a mano che sempre più comunicazioni avvengono online, e persone più diverse si connettono tramite piattaforma e servizi elettronici, tutti, compresi coloro che sono impegnati nella VA- dovrebbero ragionare su come rendere la comunicazione online accessibile alle persone con differenti tipologie di menomazione attraverso tecnologie assistive tipo: lettori di schermo, lenti d’ingrandimento, sottotitoli e trascrizioni. I sottotitoli e la presenza di un interprete per il linguaggio dei segni nel corso delle riunioni su VA organizzati dalla Implementation Support Unit del Geneva International Center for Humanitarian Demining è un eccellente esempio (ed i sottotitoli sono utili anche per coloro i quali – la maggior parte in queste riunioni- non sono madre lingua inglese). È necessario riflettere di più su come possiamo garantire che le tecnologie della comunicazione possano essere rese accessibili a coloro che sono più emarginati e che spesso vivono in zone rurali e remote; e a coloro che presentano contemporaneamente più disabilità come le persone sordocieche. Questo può essere vitale, ad esempio, per contattare i servizi essenziali in caso di violenza domestica; per chiedere aiuto durante i disastri naturali; per avere accesso al supporto tra pari; o per essere informati su come accedere ai diritti ed ai servizi, più in generale.
  • Approcci basati sull’età e sul genere diventeranno più chiari nelle pratiche e nei report degli Stati Parte, e la violenza di genere sulle donne e ragazze con disabilità potrebbe iniziare ad essere messa sul tavolo. Si tratta di una questione importante che dovrebbe essere affrontata se vogliamo davvero lavorare per l’uguaglianza di genere. Infatti, UNFPA ha riportato che le ragazze e le donne con disabilità affrontano episodi di violenza sessuale fino a dieci volte in più rispetto a chi non ha disabilità! E, come tutti noi sappiamo, la situazione si è aggravata durante la pandemia. Il tema della violenza di genere è stato già sollevato da alcune sopravvissute e da attiviste con disabilità provenienti dal Pakistan e dal Nicaragua in occasione della conferenza “Fostering Partnerships: Global Conference on Assistance to Victims of Anti-Personnel Mines and Other Explosive Remnants of War, and Disability Rights”  che si è svolta in Giordania nel 2019; e brevemente discussa con Ms. Soledad Cisternas, Inviata Speciale delle Nazioni Unite per la Disabilità e l’Accessibilità, in un recente incontro sull’Assistenza alle Vittime.
  • Sinergie significative tra il Trattato di Messa al Bando delle Mine, la Convenzione sulle Munizioni Cluster, la Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità (UNCRPD) e altre cornici di riferimento continueranno ad essere rafforzate. La “VA Community” ora include sistematicamente in tutte le discussioni le organizzazioni ed istituzioni che operano nell’ambito dei diritti delle persone con disabilità. È fondamentale sottolineare che tali sinergie dovrebbero andare di pari passo con servizi di aggiornamento e meccanismi di monitoraggio che possano effettivamente garantire che i sopravvissuti accedano veramente ai sevizi attraverso queste altre strutture. Questo è particolarmente cruciale quando il supporto finanziario internazionale dedicato alla VA continua a sperimentare una tendenza di ribasso; e quando sembra esserci una mancanza di prove che i fondi soppressi alla VA e i programmi mirati senza tali servizi di aggiornamento e meccanismi di monitoraggio funzioni effettivamente. Dovrebbe essere condotta una ricerca basata sull’evidenza per valutare in quale misura i sopravvissuti stanno effettivamente accedendo ai loro diritti attraverso strutture più ampie; e che tipo di meccanismi debbano essere messi in atto affinché queste sinergie funzionino sulla base dell’esperienza di campo e sull’esperienza reale dei sopravvissuti stessi.

Nel 2021, le persone interessate o che lavorano nell’Assistenza alle Vittime potranno fare riferimento anche a:

  • La Prima Riunione degli Stati Parte al Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari che dovrebbe affrontare il tema dell’assistenza alle vittime;
  • Il lavoro portato avanti da Human Rights Watch in collaborazione con la Harvard Law School International Human Rights Clinic sulle vittime e sulle conseguenze dell’uso di armi incendiarie; ed
  • Il processo internazionale relativo all’uso delle armi esplosive nelle aree popolate che dovrebbe includere forti considerazioni sull’assistenza alle vittime.

Indubbiamente, il 2021 sarà anche un anno stimolante. Ma dovrebbe esserlo nella continuazione del lavoro collettivo per garantire la costruzione di un mondo più inclusivo e accessibile per tutti – includendo donne, ragazze, uomini e ragazzi sopravvissuti, le famiglie di coloro che sono rimasti uccisi e feriti e le comunità colpite da ogni tipo di arma.