Si è svolto a Ginevra, dal 30 agosto al 2 settembre 2022, il 10 Meeting degli Stati Parte della Convenzione sulle Munizioni Cluster.

Durante la settimana, che ha visti riunite le delegazioni di oltre 70 Stati Parte, alcuni Stati firmatari e altri presenti come osservatori, le Organizzazioni e le Istituzioni Internazionali impegnate nell’ambito della Mine Action, è stato portato avanti il lavoro di riesame e monitoraggio del funzionamento e dello stato di implementazione della Convenzione sulle Munizioni Cluster (CCM).

Nel corso della prima giornata una decina di Stati Parti, tra cui l’Italia, sono intervenuti ed hanno sottolineato l’importanza di universalizzare la Convenzione, hanno esortato gli Stati ad aderire alla CCM e hanno notato il lento ritmo dell’universalizzazione dal 2020; Il Comitato per l’Universalizzazione, ha sottolineato il lavoro svolto dalla Cluster Munition Coalition (CMC) sulla promozione della Convenzione con i paesi dei Caraibi e del Commonwealth e ha rilevato la necessità di intensificare gli sforzi sull’universalizzazione con un approccio individualizzato. La Repubblica Democratica del Congo, Haiti, la Nigeria e il Sud Sudan hanno condiviso i progressi compiuti nei loro sforzi e sfide di ratifica. Almeno tre Stati, tra cui Canada, Irlanda, Italia hanno fatto riferimento al lavoro svolto dall’ICBL-CMC a sostegno dell’universalizzazione e dell’attuazione della Convenzione.

Almeno dieci Stati hanno chiaramente condannato l’uso di munizioni a grappolo e hanno espresso preoccupazione per la violazione del diritto internazionale umanitario da parte della Russia nel conflitto in Ucraina;

Sono state presentate 4 richieste di proroga per l’adempimento degli obblighi previsti dalla Convenzione, di cui tre relative all’articolo 4 (bonifica) da parte della Bosnia-Erzegovina, del Ciad e del Cile, e la quarta relativa all’articolo 3 (distruzione delle scorte) presentata dalla Bulgaria.

La CMC ha rilasciato dichiarazioni sulla distruzione delle scorte, sullo sminamento e sull’educazione al rischio di mine, evidenziando che la bonifica e la protezione di tutte le comunità dovrebbero essere una priorità per tutti gli Stati Parte, osservando anche che il 99% delle scorte è stato distrutto;

Perù, Slovacchia e Sudafrica hanno fornito aggiornamenti sulla distruzione delle loro scorte in base agli obblighi di cui all’articolo 3 e hanno osservato di essere sulla buona strada per rispettare le scadenze. Mentre la Guinea-Bissau ha annunciato ufficialmente di non possedere cluster ed i Paesi Bassi hanno fornito un aggiornamento sullo stato dei loro stock di munizioni a grappolo. 

Altre dichiarazioni per conto della CMC sono state rilasciate dai membri Humanity and Inclusion e Campagna Italiana contro le mine. La prima è intervenuta sugli obblighi di assistenza alle vittime ai sensi dell’articolo 5, invitando gli Stati a raddoppiare gli sforzi per rispondere alle esigenze delle vittime e garantire un accesso adeguato a servizi completi; Campagna Mine invece è intervenuta nella sessione dedicata all’articolo 9 sulle misure nazionali di implementazione, ed ha incoraggiato gli Stati Parti ad emanare una legislazione nazionale per l’attuazione della Convenzione e ad adottare una propria legge sul disinvestiment;   

La Germania, l’Iraq, il Laos, il Libano, e la Repubblica Democratica del Congo, in riferimento agli obblighi previsti dall’articolo 4 (bonifica ed educazione al rischio di mine) hanno fornito aggiornamenti sui progressi e le sfide per completare la bonifica delle aree contaminate. La mancanza di risorse finanziarie e di competenze ha rappresentato una delle principali sfide. L’Iraq presenterà la sua richiesta di proroga entro la fine dell’anno. La Mauritania ha osservato che sono state scoperte 18 nuove aree contaminate. Oltre a registrare nuove vittime, e nonostante la mancanza di sostegno internazionale, il paese prevede di svolgere quest’attività nell’ambito delle sue capacità nazionali.

Nella sessione dedicata all’Assistenza alle Vittime (VA) presente nell’articolo 5, tre Stati Parte, Iraq, Mozambico e Laos PDR, hanno menzionato i passi verso l’adozione di una legislazione nazionale che includa le persone con disabilità ed i sopravvissuti alle le munizioni a grappolo ed alle mine antipersona. Continuano a essere necessari finanziamenti per fornire servizi di riabilitazione migliori ed efficaci. Nel suo intervento il delegato della Santa Sede ha sottolineato che la “cooperazione internazionale per l’assistenza alle vittime è “una delle più splendide espressioni di solidarietà e unità della famiglia umana“. Anche l’Italia è intervenuta sul tema dell’Assistenza alle Vittime, ricordando che per il nostro paese “la protezione dei diritti e della sicurezza delle vittime è parte integrante della più ampia promozione dei diritti di tutti i gruppi vulnerabili, in particolare delle persone con disabilità, in linea con la CRPD. Alla luce di ciò, l’Italia adotta un ampio approccio integrato, assistendo le vittime, le loro famiglie e comunità sia negli obiettivi a breve termine come la riabilitazione fisica che a quelli di lungo termine come il sostegno psicologico, educazione al rischio, reinserimento sociale ed economico”. Inoltre, il rappresentante della delegazione italiana ha richiamato lo sforzo finanziario del nostro paese che nel 2021 e nel 2022 è stato incrementato abbiamo incrementato con un importo complessivo di circa 8,5 milioni di Euro ogni anno specificamente dedicato allo sminamento umanitario.

Per quanto riguarda la cooperazione internazionale ai sensi dell’articolo 6, gli Stati hanno ribadito la necessità di migliorare il coordinamento e il sostegno all’azione contro le mine (Mine Action) e hanno sottolineato l’importanza delle coalizioni nazionali. La CMC ha sottolineato che il finanziamento innovativo non sostituisce il finanziamento da parte dei donatori tradizionali;  

L’ultima giornata della Conferenza è stata caratterizzata da un vivo scambio di opinioni per raggiungere un accordo sul linguaggio da utilizzare relativamente all’uso di munizioni cluster in Ucraina così da consentire l’approvazione all’unanimità del Report finale della riunione, 

L’Iraq nella sua veste di presidente del prossimo Meeting degli Stati parte ha fornito una panoramica del suo piano di lavoro con particolare attenzione agli sforzi di universalizzazione in Africa e in Medio Oriente.

Tra la sessione della mattina e quella pomeridiana dei lavori, hanno avuto luogo 4 side event.

In particolare, il 30 agosto è stato presentato ai delegati il Cluster Munition Monitor 2022 a cura del Landmine and Cluster Munition Monitor. Quest’anno il Report riporta, nella sezione dedicata al Disinvesment, anche il riferimento alla legge approvata definitivamente in Italia il 9 dicembre 2021 “Misure di contrasto al finanziamento alle imprese produttrici di mine, munizioni e submunizioni cluster” che stabilisce non solo il divieto di finanziamento ma anche il funzionamento di alcuni meccanismi di controllo. L’importanza del Cluster Munition Monitor è stata sottolineata dalle diverse citazioni ai suoi dati relativi ad uso ed incidenti presenti nelle dichiarazioni di alcuni Stati, così come ad esempio nel caso di Italia, Canada, Germania e Nuova Zelanda).

Appuntamento al prossimo Meeting degli Stati Parte, l’undicesimo (11MSP) che si svolgerà sotto la presidenza dell’Iraq, a settembre 2023 (11-14).