COMUNICATO STAMPA – (Roma 30 marzo 2021) La comunità internazionale che si occupa di Mine Action, nel periodo che va dal 1° marzo (entrata in vigore del Trattato di Ottawa per la messa al bando delle mine) al 4 aprile Giornata Internazionale per la sensibilizzazione sul problema delle mine indetta dalle Nazioni Unite (A/RES/60/97) celebra quanto ottenuto in passato, e rafforza gli sforzi per realizzare quanto necessario per raggiungere un mondo libero dalle mine.

La Campagna Italiana contro le mine ha concentrato e concentrerà anche nei messi successivi il suo impegno nel promuovere il Pdl Misure per contrastare il finanziamento delle imprese produttrici di mine antipersona, di munizioni esubmunizioni a grappolo” per contrastare questi ordigni subdoli e indiscriminati anche sul campo finanziario e impedire che continuino a lasciare un’eredità di morte e disperazione colpendo civili inermi e- tra questi-molti bambini.

L’iniziativa legislativa è volta quindi ad impedire concretamente che gli investitori finanziari autorizzati possano supportare aziende produttrici di mine antipersona e bombe a grappolo, operanti nei paesi che ancora non hannoaderito alle Convenzioni di messa al bando di questi ordigni, ed ha l’obiettivo di definire le modalità di controllo degli intermediari finanziari come Banche, SGR, SIM, SICAV. Il supporto finanziario di queste imprese è già- di fatto-giàproibito con sanzioni penali dall’Art. 7 della Legge 95/2011 (Ratifica della Convenzione di Oslo).

Il Pdl in questione ha iniziato il suo iter nel 2010 con l’approvazione alla Commissione Finanze ma non proseguì il suo percorso di approvazione per la caduta del Governo (XVI Leg.). Il Pdl è stato approvato dal Senato e dalla Camera dei Deputati nella XVII legislatura e rinviato alle Camere dal Presidente della Repubblica il 27 ottobre 2017 per un vulnus Costituzionale. Nell’attuale legislatura il testo normativo, con un emendamento all’art. 6 comma 2 che ne ha sanato ilvulnus richiamato, è stato approvato in Senato il 29 aprile 2019. Inviato alla Camera dei Deputati è rimasto fermo per ben 18 mesi prima che la Commissione Finanze riattivasse l’iter (3 novembre 2020). Attualmente la Commissione Finanze ha raccolto in brevissimo tempo i pareri consultivi di 8 Commissioni sulle 9 interpellate senza registrare pareri ostativi ma l’iter si è bloccato da circa 150 giorni in Commissione Bilancio.

“Sono più di dieci anni che la società civile aspetta questa legge sul disinvestimento che rappresenta un forte segnale dicoerenza con la volontà espressa dal nostro paese firmando il Trattato di Ottawa e la Convenzione sulle Munizioni Cluster, perché bandire queste armi significa anche essere certi che i nostri risparmi non alimentino ancora oggi questa produzione di morte in grado di lasciare i suoi atroci effetti su paesi come Siria e Myanmar” dichiara Giuseppe Schiavello direttore della Campagna Italiana contro le mine “ L’attesa di oltre 150 giorni per la relazione tecnica sollecitata al Governo, che sarebbe dovuta arrivare in 10 giorni dalla richiesta della Commissione Bilancio ed entro il termine – perentorio- di 30 gg. ai sensi dell’art. 17 comma 5, della legge 196 del 2009 lascia allibiti” sembra che per ritardarequesta legge concorrano in diversi con pretesti che si trasformano spesso in argomenti, così come molti altri si stannoinvece spendendo con serietà per la sua definitiva approvazione”. conclude Schiavello

Pochi giorni fa a New York è stato ricordato dall’Amb. Stefanile quanto la Mine Action sia una top priority per l’Italia – dichiara Santina Bianchini Presidente dell’associazione –la Campagna Italiana Contro le Mine chiede che l’iter legislativopossa procedere senza ulteriori blocchi tecnici affinché il nostro paese possa presentare la legge, definitivamente approvata, come buona pratica nella seconda parte della 2° Conferenza di Revisione della Convenzione sulle Munizioni Cluster (CCM) prevista per il prossimo giugno

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