Lunedì 20 luglio in Turchia, nella città di Suruç al confine con la Siria, un attentato suicida, che aveva come obiettivo alcuni esponenti della Federation of Socialist Youth Association, ha provocato 32 morti e circa 100 feriti.
Tra le 32 persone che hanno perduto la vita a causa dell’attentato al centro culturale Amara, vi erano alcuni giovani volontari del Survivors Network Project di ICBL- CMC.
I giovani erano riuniti nel centro culturale per prepararsi alla partenza che li avrebbe condotti a superare il confine in un viaggio dedicato alla ricostruzione di Kebane, città curda in territorio siriano devastata dai combattimenti tra Isis e milizie curde avvenuti negli scorsi mesi.
Per ICBL-CMC i giovani volontari si occupavano di assicurare alle vittime di mine e munizioni cluster accesso ai servizi di assistenza e fornivano informazioni sul rischio legato alla presenza di mine e munizioni cluster in Turchia e lungo la strada di rientro in Siria.
Ci stringiamo intorno alle famiglie di questi giovani che hanno fatto del ricostruire piuttosto che del distruggere, della solidarietà invece della contrapposizione violenta il loro stile di vita.
Il nostro pensiero va anche ai circa 100 feriti ed ai loro familiari.
L’unico modo che abbiamo per onorare queste vite è non cedere al senso di odio e vendetta, ma continuare ad impegnarci nella promozione di quei valori in cui hanno creduto fino all’ultimo istante. Continueremo a lavorare per costruire un mondo in cui i Diritti Umani siano garantiti e rispettati, dove solidarietà, cooperazione e disarmo siano più forti della violenza e delle ingiustizie, e dove gli sforzi di tutti siano volti a costruire e ricostruire insieme, e dalle macerie di tutte le Kobane del mondo possano ancora sorgere sorrisi.