L’angolo del Direttore

Bilanci di fine anno

Care amiche e cari amici della Campagna Mine,

siamo giunti all’ultimo numero della nostra newsletter per il 2018. Attraverso i nostri articoli e le interviste vi abbiamo raccontato passo dopo passo, con l’aiuto di Daria, Ginevra, Tibisay e di tutti gli amici che hanno scritto anche solo un pezzo e via, quello che abbiamo fatto, le nostre attività, i viaggi e il nostro impegno per un mondo che sappia tutelare i Diritti Umani e difendere la dignità della vita.

Vi abbiamo dovuto raccontare purtroppo che si è continuato ad usare mine antipersona (dati relativi fino al mese di mese di ottobre 2018)[1]da parte delle forze governative del Myanmar, paese che, ricordiamo, non è parte della Convenzione di Ottawa.

Anche gruppi armati non statali hanno utilizzato mine antipersona in 8 paesi: Afghanistan, Colombia, India, Myanmar, Nigeria, Pakistan, Tailandia e Yemen.

Vi abbiamo riportato l’impiego di munizioni cluster da parte delle forze del governo siriano con il supporto della Russia nello scorso anno, e che anche in Yemen è proseguito l’impiego di munizioni cluster da parte della coalizione guidata dall’Arabia Saudita, anche se abbiamo potuto parlare di una significativa diminuzione di attacchi riportati.

Ma il 2018 ci lascia anche delle notizie positive a livello internazionale sia per la Convenzione sulle Munizioni Cluster (CCM) sia per la Convenzione di Ottawa per la messa al bando delle mine antipersona.

Abbiamo potuto darvi infatti la notizia dell’aumento del numero degli Stati Parte alla Convenzione sulle Munizioni Cluster (CCM), che è salito a 104, mentre quello degli Stati che hanno aderito al Trattato di messa al bando delle mine è salito a 164.

Ma una delle novità che abbiamo diffuso con più soddisfazione è stata quella relativa alla diminuzione dei finanziamenti ad aziende produttrici di munizioni cluster nel mondo. Ormai lo sapete, per noi questo è un tema fondamentale, su cui ci stiamo spendendo da circa un decennio: non basta contrastare l’uso delle armi inumane quali mine e cluster solo sul terreno diplomatico attraverso l’universalizzazione dei trattati di messa al bando ed il monitoraggio del rispetto degli stessi, bisogna anche istruire l’opinione pubblica ad una coerenza etica e morale di base, che impedisca il sostegno finanziario, spesso  inconsapevole,  di aziende produttrici di morte, solo perché fisicamente su altro territorio lontano da noi e perché la complessità della filiera degli investimenti rende difficile un controllo . La continua attività di sensibilizzazione che si sta promuovendo a livello mondiale è volta   a rendere più consapevoli gli investitori sta dando i risultati sperati. Due delle aziende produttrici americane, la Textron e la Orbital ATK, hanno interrotto la produzione delle munizioni cluster bandite dalla Convenzione di Oslo, conseguentemente il livello di investimenti finanziari è sceso a 9 miliardi di dollari americani dai 31 precedentemente registrati

A livello nazionale sempre in questo settore vi abbiamo raccontato tutti i passi del disegno di legge S1 “Misureper contrastare il finanziamento delle imprese produttrici di mine antipersona, di munizioni e submunizioni a grappolo” e sapete che ha ripreso il suo iter presso la Commissione Finanze del Senato, e noi speriamo veramente che la sua approvazione definitiva sia la prima buona notizia che vi daremo il prossimo anno.

Ultimo aggiornamento del 2018, ma non per importanza, che vorrei ricordare, ve l’abbiamo dato il 5 ottobre quando è stato annunciato il conferimento del Premio Nobel per la Pace a Nadia Murad ed al dott. Denis Mukwege “per i loro sforzi per porre fine all’uso della violenza sessuale come arma di guerra nei conflitti armati”.

Il prossimo 10 dicembre ci sarà la Cerimonia di consegna del Premio e siamo certi che la notorietà e l’attenzione che questo prestigioso riconoscimento contribuirà non solo a proteggere e tutelare le popolazioni civili durante i conflitti, ma anche a supportare le sopravvissute nel raggiungere il riconoscimento dei propri diritti e più in generale a promuovere una cultura dei Diritti Umani e della Sicurezza Umana a cui, seppur da angolazioni diverse stiamo lavorando anche noi.

Vi lascio ora agli articoli di Daria, Ginevra e Marianna che ci daranno uno spaccato di quanto accaduto a New York in occasione del First Committee, ci racconteranno dell’impegno dell’associazione Pax, membro insieme a noi della CMC, sul disinvestment e ci descriveranno l’incontro di Jody Williams con la città di Bolzano.

Prima di augurarvi la consueta buona lettura però, vi auguro da parte mia e di tutto lo staff della Campagna Mine Buon Natale ed un felice anno nuovo, soprattutto che sia un anno che porti il silenzio delle armi, sostituito con il vocio festoso di una pace ritrovata, che sostituisca alla distruzione la  ricostruzione delle città. Un anno in cui siano più le mani tese per aiutare che quelle allungate per chiedere. Insomma, un anno migliore, ma per tutti. Un anno pieno di umanità.

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[1]Landmine Monitor Report 2018 ed. International Campaign to Ban Landmines