C.S. Il rapporto annuale del Cluster Munition Monitor illustra tra progressi e battute d’arresto
Il nuovo uso, la produzione e i trasferimenti di munizioni a grappolo sottolineano la necessità di rispettare il divieto globale. Il rapporto annuale del Cluster Munition Monitor illustra i progressi e le battute d’arresto nell’eradicazione delle munizioni a grappolo.
(Roma, 9 settembre 2024) Viene presentata oggi la 15° edizione del Cluster Munition Monitor in cui si riporta che Il nuovo uso, la produzione e il trasferimento di munizioni a grappolo( nota 1) da parte di Paesi che non hanno messo al bando queste armi minacciano di minare la norma stabilito dalla Convenzione sulle Munizioni Cluster (nota 2).
Il rapporto Cluster Munition Monitor 2024 fornisce in un centinaio di pagine, un quadro completo dell’attuazione e dell’adesione alla Convenzione sulle munizioni a grappolo del 2008.
“Lo scenario che ci restituisce il Cluster Monitor Report 2024 presenta importanti progressi come il completamento della distruzione delle scorte di munizioni cluster da parte del Perù e la Bosnia-Erzegovina ha completato la bonifica delle aree contaminate, ma anche eventi come quello che hanno portato alla decisione della Lituania di uscire dalla Convenzione sulle Munzioni Cluster” dichiara il direttore della Campagna Italiana contro le mine Giuseppe Schiavello “Decisioni di questa portata rischiano di indebolire la CCM e di oscurare tutti i progressi ottenuti con l’impegno degli Stati Parte a rispettare gli obblighi del Trattato. È fondamentale che tutti gli Stati Parte, compresa l’Italia, agiscano a difesa della Convenzione sulle Munizioni Cluster nella sua totalità e integrità.” conclude Schiavello.
Secondo il rapporto, le munizioni a grappolo sono state utilizzate in Ucraina sia dalle forze russe che da quelle ucraine nel 2023 e fino al momento della pubblicazione del rapporto, mentre nuovi usi di munizioni a grappolo sono stati registrati anche in Myanmar e in Siria durante il periodo di riferimento. Nessuno di questi Paesi ha aderito al divieto internazionale.
Il rapporto rileva che l’Ucraina ha registrato il più alto numero di vittime annuali di munizioni a grappolo al mondo per il secondo anno consecutivo, anche se si ritiene che il numero effettivo di vittime sia significativamente più alto di quello registrato. Le munizioni a grappolo hanno ucciso e ferito oltre mille persone in Ucraina dall’invasione su larga scala del Paese da parte della Russia nel febbraio 2022.
I civili rappresentano il 93% delle vittime globali delle munizioni a grappolo nel 2023, dove è stato possibile registrare lo stato. I bambini costituiscono quasi la metà di tutte le persone uccise e ferite da residui di munizioni a grappolo nel 2023. Gli attacchi con munizioni a grappolo hanno avuto impatti diretti e devastanti anche su infrastrutture civili, tra cui scuole e ospedali.
Secondo il Cluster Munition Monitor 2024, un totale di 28 paesi e altre aree sono contaminate o sospettate di essere contaminate da residuati di munizioni a grappolo, tra cui 10 Stati parte della Convenzione. La contaminazione da residui di munizioni a grappolo rende pericoloso e difficile l’accesso ai terreni agricoli, mettendo ulteriormente a rischio le vite e i mezzi di sussistenza nelle aree colpite. Ciò è stato particolarmente evidente in Ucraina, dove è stato indicato che i terreni agricoli sono più contaminati dai residui di munizioni a grappolo che dalle mine antipersona e antiveicolo messe insieme.
Il rapporto rileva una diminuzione delle aree bonificate dai residui di munizioni a grappolo nel 2023 rispetto all’anno precedente, evidenziando la necessità di finanziamenti e sostegno sostenuti per garantire che gli Stati parte contaminati possano adempiere ai loro obblighi di bonifica. Nell’agosto del 2023, la Bosnia-Erzegovina (BiH) è diventata il nono Stato Parte a completare la bonifica delle aree contaminate da munizioni a grappolo, in conformità con gli obblighi stabiliti dalla Convenzione sulle munizioni a grappolo.
Nel dicembre 2023, la Convenzione ha raggiunto un’importante pietra miliare quando il Perù ha completato la distruzione delle munizioni a grappolo stoccate diventando l’ultimo Stato parte a completare questo obbligo previsto dalla Convenzione. Bulgaria, Slovacchia e Sudafrica hanno annunciato la distruzione delle rispettive scorte di munizioni a grappolo nel settembre 2023. Ciò significano che gli Stati parte hanno collettivamente distrutto 100% delle scorte dichiarate di munizioni a grappolo, distruggendo 1,49 milioni di munizioni a grappolo e 179 milioni di submunizioni.
In uno sviluppo allarmante, la Lituania ha emanato una legge nel luglio 2024 che approva il suo ritiro dalla Convenzione sulle munizioni a grappolo. Il ritiro avrà effetto sei mesi dopo che la Lituania avrà adempiuto alle fasi di ritiro richieste dalla Convenzione a meno che la Lituania non ritratti questa misura o sia impegnata in un conflitto armato.
1- Le munizioni a grappolo sono armi sparate da terra con artiglieria, razzi, missili e proiettili di mortaio o sganciate da aerei, Si aprono in aria per disperdere più submunizioni o bombe in un’ampia area. Molte submunizioni non esplodono all’impatto iniziale, lasciando resti che feriscono e uccidono indiscriminatamente, come le mine antipersona, per anni finché non vengono bonificate e distrutte. Le munizioni a grappolo causano gravi lesioni da esplosione, ustioni e frammentazione che comportano la necessità di cure mediche e riabilitazione per tutta la vita per la maggior parte dei sopravvissuti. Sebbene siano stati compiuti alcuni progressi nell’assistenza alle vittime – un obbligo legale fondamentale della Convenzione sulle munizioni a grappolo – permangono sfide significative, in particolare in Paesi come l’Afghanistan e il Libano, dove i sistemi sanitari sono a rischio.
2- Un totale di 112 Stati – tra cui il Sud Sudan, l’ultimo Paese ad aver aderito alla Convenzione nell’agosto 2023 – sono parte della Convenzione sulle munizioni a grappolo. – hanno aderito alla Convenzione sulle munizioni a grappolo, che proibisce in modo completo le munizioni a grappolo e richiede la distruzione delle scorte e la bonifica delle aree contaminate da resti di munizioni a grappolo, nonché l’educazione al rischio e l’assistenza alle vittime.
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Per interviste:
Giuseppe Schiavello: 3404759230
g.schiavello@campagnamine.org
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