Roma 20 marzo 2019 – L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG) coordinatrice nazionale della Campagna “Stop alle bombe sui civili” contro l’impiego delle armi esplosive nelle aree popolate, cui aderiscono Campagna Italiana Contro le Mine e Rete Italiana per il Disarmo, lancia quest’oggi in Italia un appello ai parlamentari di Camera e Senato per denunciare le sofferenze umane causate dell’impiego delle armi esplosive nelle aree popolate.

L’iniziativa è frutto della partecipazione dell’ANVCG alla Rete International Network on Explosive Weapons INEW sul tema, per richiedere urgentemente il sostegno del nostro paese all’adesione di una dichiarazione politica internazionale per proibire l’uso delle armi esplosive con effetti a largoraggio e azioni di assistenza alle vittime e alle comunità colpite dalla violenza esplosiva. Analoghe iniziative, infatti, saranno lanciate dai membri della rete in tutto il mondo, per raccogliere quante più possibili adesioni dai membri dei parlamenti.

“Affrontare con urgenza e determinazione il grave problema umanitario determinato dal massivo uso di ordigni esplosive in aree abitate non può essere ulteriormente rinviato dichiara Giuseppe Castronovo, cieco civile di guerra e Presidente dell’ANVCG: con questo appello chiediamo ai membri del nostro Parlamento di schierarsi a fianco delle vittime civili dei conflitti nel mondo”.

“Nel 2018 il 70% delle vittime delle armi esplosive sono stati civili” spiega Michele Corcio, VicePresidente Nazionale dell’ANVCG “e la percentuale sale al 90% quando queste armi sono usate nelle zone urbane. L’iniziativa parlamentare non terminerà con la raccolta di firme, anzi: sarà l’inizio di un’azione che, nel corso dei prossimi mesi ci porterà a richiedere un’audizione presso la Commissione Affari Esteri di Camera e Senato allo scopo di tracciare il percorso diplomatico del nostro paese verso l’adozione di una dichiarazione internazionale che limiti e disciplini l’uso delle armi esplosive”.

La campagna “Stop alle bombe sui civili”, è stata lanciata dall’Associazione il 1 febbraio 2018, in occasione della celebrazione della 1 Giornata Nazionale delle Vittime Civili delle guerre e dei conflitti nel mondo (legge 25 gennaio 2017 n. 9), ed ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sul grave problema dei danni sui civili causati dall’impiego di armi esplosive nelle aree densamente popolate.

Dati sulla violenza esplosiva nel 2018

• Nel 2018 si sono verificati 3.459 incidenti causati dall’impiego di armi esplosive. Delle 32,102 vittime di questi incidenti, il 70% erano civili.
• Nei casi in cui le armi esplosive sono state usate in aree popolate, il 90% delle vittime sono civili. La percentuale scende al 20% in altre aree.

  • L’91% di tutte le vittime civili risulta essere stata colpita in aree popolate.
  • Sebbene nel 2018 ci sia stato un decremento del numero delle vittime civili in termini assoluti rispetto al 2017, in alcuni paesi il numero delle vittime della violenza esplosiva è aumentatorispetto all’anno precedente
  • Siria, Afghanistan, Yemen, Iraq e Pakistan registrano il più alto numero di vittime nel 2018
  • Alcuni tra paesi tra i più colpiti hanno registrato un aumento significativo delle vittime civili rispetto all’anno precedente: Afghanistan del 37%, Yemen dell’8% e Libia del 140%

• Gli incidenti da impiego di armi esplosive si sono verificati in 64 paesi, cinque in più rispetto al 2018

INFORMAZIONI GENERALI

INEW è una rete internazionale di organizzazioni non governative che ha come scopo quello dimettere fine alle sofferenze umane causate dall’impiego delle armi esplosive nelle aree popolate.

Costituitasi nel 2011, oggi conta ben 37 associazioni e organizzazioni non governative da tutto il mondo.

INEW chiede agli stati e agli altri attori rilevanti di riconoscere che l’impiego di armi esplosive nelle aree popolate può causare gravi danni alle persone e alle comunità e ulteriori sofferenze dovute al danneggiamento delle infrastrutture vitali; battersi per contrastare tali conseguenze e sofferenze in ogni situazione, rivedere e rafforzare le politiche e le pratiche internazionali sull’uso delle armie splosive e raccogliere e mettere a disposizione i dati rilevanti sul fenomeno; impegnarsi per la piena attuazione dei diritti delle vittime e dei sopravvissuti; elevare il livello degli standard internazionali, prevedendo la proibizione e la restrizione sull’uso delle armi esplosive nelle aree popolate.

Nel 2017 INEW ha lanciato la campagna internazionale “Stop bombing towns and cities”, con iltriplice scopo di incrementare la conoscenza e la consapevolezza dei danni causati dalle armi esplosive usate nelle aree popolate; formulare raccomandazioni agli Stati o agli attori non Statali ritenuti importanti per la causa affinché adottino politiche nazionali e standard internazionali per limitare i danni causati dalle armi esplosive e pianificare attività di sensibilizzazione e di pressione politica da parte delle organizzazioni della società civile, incluse ricerche, incontri con rappresentati istituzionali e parlamentari, campagne pubbliche e sviluppo di materiale di comunicazione per imedia. La campagna internazionale è coordinata in Italia dall’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra e ne fanno parte Campagna Italiana contro le Mine e Rete Italiana per il Disarmo.

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Per ulteriori informazioni:
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