Giornata Internazionale indetta dalle Nazioni Unite sul problema degli ordigni inesplosi e sostegno alla Mine Action

Comunicato stampa

Proteggere vite umane, costruire la pace

 

Comunicato stampa:(Roma 4 aprile 2024) Si celebra oggi la Giornata Internazionale sul Problema degli ordigni inesplosi e sostegno alla Mine Action indetta dalle Nazioni Unite tramite la Risoluzione dell’Assemblea Generale n° A/RES/60/97 dell’8 dicembre 2005.

Quest’anno il tema individuato per la Giornata è “Proteggere vite umane, creare la pace” e ci ricorda quanto strumenti come il Trattato di messa al Bando delle Mine Antipersona e tutte le azioni che ricadono sotto il cappello della Mine Action (sminamento umanitario, assistenza alle vittime, educazione al rischio, distruzione delle scorte negli arsenali e advocacy) siano fondamentali per salvare vite, e contribuire a creare le condizioni necessarie per la ricostruzione e lo sviluppo imprescindibili per una pace sostenibile” dichiara Giuseppe Schiavello direttore della Campagna Italiana contro le mine “per questo motivo in occasione del 4 aprile abbiamo lanciato un appello al nostro Governo e a tutti i Parlamentari per il raddoppio delle risorse destinate al fondo per la Mine Action, chiedendo che passasse dai circa 8,5 milioni di euro del 2022 a 16 milioni di euro per il 2024.” conclude Schiavello.

Lo scenario attuale consegna all’attenzione della comunità internazionale 30 conflitti nel mondo, 23 situazioni di crisi, 60 paesi contaminati da mine antipersona, 29 paesi contaminati da cluster bombs e 24 paesi in cui si registra la presenza di ordigni esplosivi improvvisati (IED). In conseguenza all’invasione della Federazione Russa a danno dell’Ucraina, si stimano oggi e per difetto tra le 70.000 e le 100.000 persone bisognose di assistenza a causa di incidenti dovuto a ordigni esplosivi, e si calcola che ci vorranno oltre 80 anni e decine di miliardi di euro per la bonifica umanitaria dei territori inquinati con un impatto importante sulla sicurezza alimentare.

Oggi più che mai, è fondamentale lavorare per l’Universalizzazione del Trattato di Messa al Bando delle Mine antipersona e per il suo rafforzamento, e per quelli della Convenzione sulle Munizioni Cluster. Le minacce di conflitti potrebbero portare alcuni Stati ad abbandonare l’impegno preso in passato e questo rappresenterebbe un pericoloso indebolimento non solo del Trattato di Ottawa, ma del Diritto Internazionale Umanitario ed è un passo indietro che l’umanità intera non può permettersi” dichiara Santina Bianchini Presidente CICM “25 anni fa queste armi sono state messe al bando per i loro effetti indiscriminati e subdoli, nulla può giustificarne l’uso da parte di nessuno in nessuna circostanza” conclude Bianchini.

******

Per interviste

Giuseppe Schiavello: 340/4759230

g.schiavello@campagnamine.org